Spoleto, 27 marzo 2025 – La Procura di Spoleto diretta da Claudio Cicchella, dopo le indagini della polizia e il lungo interrogatorio a cui è stato sottoposto Gianluca Romita, ha disposto il fermo dell’uomo che aveva tentato il suicidio dopo aver ucciso la moglie Laura Papadia.

Spoleto, 26 marzo 2025 - Una mattina tragica quella di mercoledì 26 marzo nel centro di Spoleto. Una donna di 37 anni, Laura Papadia, originaria della Sicilia, è stata trovata morta in casa. Sarebbe deceduta per morte violenta. Il marito, Gianluca Romita, 48 anni, ha tentato il suicidio da un ponte. La polizia è riuscito a farlo desistere, poi è stato accompagnato in caserma. "L'ho uccisa", avrebbe detto lo stesso Romita in una telefonata fatta all'ex moglie presumibilmente dopo aver compiuto il gesto. Spoleto è sotto choc per una vicenda che segna profondamente la città.
L’accusa è omicidio volontario. Il quarantasettenne, ieri mattina, aveva comunicato all’ex consorte di aver compiuto un gesto violento nei confronti della moglie, minacciando quindi di togliersi la vita gettandosi dal Ponte delle Torri.

E’ qui che la polizia lo aveva rintracciato, mentre nell’abitazione della coppia gli agenti avevano trovato la moglie priva di vita. Dai primi rilevi del medico legale, le cause del decesso sono riconducibili a soffocamento. L’uomo, accompagnato in commissariato in tarda mattina, è stato sentito dal pm di turno, dal capo della Procura e da personale del commissariato e della squadra mobile della Questura di Perugia. L’indagato in serata è stato condoto nel carcere di Spoleto.
«Dai primi rilevi del personale del posto di fotosegnalamento della polizia scientifica e del medico legale, sembrerebbe che le cause del decesso siano riconducibili a soffocamento – fa sapere la Questura di Perugia – . Il 47enne, accompagnato presso gli uffici del commissariato di Spoleto, è stato sottoposto ad interrogatorio di garanzia da parte del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto e dal sostituto procuratore di turno, coadiuvati dal personale del commissariato e della squadra mobile. Alla luce dei gravi indizi emersi e della pericolosità dell’uomo, che durante l’interrogatorio si è dimostrato collaborativo, il procuratore della Repubblica ha disposto il fermo di indiziato di delitto, delegando l’esecuzione del provvedimento alla polizia.
Acquisito il provvedimento, al termine delle attività di rito, il personale del commissariato ha dato esecuzione al provvedimento accompagnando il 47enne presso la casa di reclusione di Spoleto, a disposizione dell’autorità giudiziaria». Il movente del delitto resta al vaglio degli investigatori. L’uomo avrebbe riferito agli inquirenti, che lo hanno a lungo interrogato, di un rapporto di coppia deteriorato. Ma quale sia l’aspetto della presunta crisi del rapporto che possa aver scatenato l’atroce azione omicida non è chiaro e resta oggetto d’indagine.